lunedì 30 luglio 2012

Perché

Perché mi manchi così tanto?
E ti ritrovo in tutto...
Chissà se qualcosa ti ricorda me...

domenica 29 luglio 2012

Incubi

Finiranno prima o poi questi incubi? Nonostante io cerchi di urlare più forte che posso, la voce non c'è, non esce alcun suono, il sangue si ghiaccia, sento freddo, una morsa al torace mi inpedisce di respirare, tu vai via tranquillo, ignorandomi come se non fossi mai esistita...come se niente sia mai successo... E mi sveglio così, con l'aria che manca, un vuoto nel cuore e la consapevolezza che niente mi sia stato indirizzato: un pensiero, un ricordo, una canzone... Sono stata davvero niente...

sabato 28 luglio 2012

.....

E quando la nostalgia attanaglia, che si fa?
Stringe forte e toglie il fiato...
Quando tutto sembra non avere senso...
Quando pensi alle cose che avresti dovuto fare, alle parole che avresti dovuto dire...e invece, ciò che resta è solo dubbio, incertezza, paura, sempre troppa...


venerdì 27 luglio 2012

Ricordi

Ho impresso nella mente ogni singolo istante. I ricordi si addolciscono col passare del tempo, per ora sono troppo nitidi per non far male, sono ancora tutti qua, anzi sembrano più vivi che mai... Chissà se tutto questo dolore avrà mai una spiegazione. Se ne sarà valsa la pena... Se ci siamo lasciati scivolare dalle mani qualcosa d'importante o se non ha significato proprio nulla... Quello che sono stata, non lo saprò mai...  

giovedì 26 luglio 2012

Risvegli

E anche questa mattina ha il sapore vuoto delle altre. Lo stomaco contratto, la testa piena di immagini dolorose, i brividi di freddo e l'aria che manca. Febbre, febbre in piena estate. E mi chiedo se sia possibile ridimensionare tutto questo, evitando inutili agonie, evitando di far male di più...

Goodbye



Your heart is not open, so I must go
The spell has been broken...I loved you so
Freedom comes when you learn to let go
Creation comes when you learn to say no

You were my lesson I had to learn
I was your fortress you had to burn
Pain is a warning that something's wrong
I pray to God that it won't be long
Do ya wanna go higher?

There's nothing left to try
There's no place left to hide
There's no greater power than the power of good-bye

Your heart is not open, so I must go
The spell has been broken...I loved you so
You were my lesson I had to learn
I was your fortress

There's nothing left to lose
There's no more heart to bruise
There's no greater power than the power of good-bye

Learn to say good-bye
I yearn to say good-bye

There's nothing left to try
There's no more places to hide
There's no greater power than the power of good-bye
There's nothing left to lose
There's no more heart to bruise
There's no greater power than the power of good-bye







l tuo cuore non è aperto,quindi vado via
L'incantesimo è stato spezzato...ma io t'ho amato
La libertà arriva quando impari a lasciar andare
la creazione arriva quando impari a dire di no

sei stato la lezione che ho dovuto imparare
sono stata la fortezza che hai dovuto bruciare
il dolore è un avvertimento che qualcosa non va
prego Dio che non durerà a lungo
vuoi salire piu in alto?

non è rimasto niente da provare
non c'è posto in cui nascondersi
non c'è un potere piu grande di quello di un addio

non c'è piu niente da perdere
non c'è piu nessun cuore da spezzare
non c'è potere piu grande di quello di un addio


impara a dire addio
io bramo di dire addio





My immortal



These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase

Paz!

"Io vivo sulla lama. Mi commuovo nei bassifondi. Parlo con i ricercati dello stato. Brigo. Mi procuro e dilapido milioni. Poi rischio, mi struggo, mi umilio. Poi mi arrendo... mi arrendo. Poi mi faccio, e tutto torna bello, più splendente di prima. L'alternativa è la birreria. Il lavoro, il risparmio, il normale sfaldarsi del corpo. Il simpatico, l'antipatica. Lo scemo naturale, due più due fa quattro, e sveglia alle otto! Due palle anche lì, peggio di qua.
...Ma vuoi mettere risorgere? Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! Risorgere! RISORGERE!!!"
 
 
 

Nascosta tra le stelle

Fino all'angolo più bello del cielo...auguri...

Gli incubi peggiori si fanno ad occhi aperti

Questa mattina, dopo essere riuscita a dire quella parola, mi sono addormentata. Stanca e svuotata. Come se nel dirla, io abbia fatto tutti i lavori pesanti del mondo, urlato la rabbia e il dolore di ogni singolo essere umano, sopportato tutte le malattie.
 E ho sognato.
 Tutti mi sorridevano..."Buongiorno! C'è il sole! Guarda, è pronto il caffè!"
Perché sorridono? Cosa c'è di buono oggi? Che senso hanno il sole e il caffè? Ma anche la pioggia e il latte e tutto questo che non riconosco??? Come fate a continuare a vivere quando la "vita" è andata via? La colazione, il pranzo, la cena, il lavoro, dare l'acqua alle piante, fare il bucato, guardare la tv...non ha senso più nulla! É tutto vuoto, ma come fate?
 E quei gesti sono diventati convulsi, e li sentivo tutti insieme nella testa e non riuscivo a respirare, una corda mi stringeva, non riuscivo a parlare, non avevo voce!
Ho aperto gli occhi...il caos che stordisce non è andato via e continuo a non respirare... È tutto vero... Sento che fuori c'è vento e la gente vive ma é tutto vuoto... Niente ha più senso...

mercoledì 25 luglio 2012

Attimi

Nel momento del dolore il tempo della mente è come sospeso, ecco perchè questi attimi sembrano eterni...ma passano, seppur impercettibilmente...i minuti continuano a scorrere e lentamente lavano via anche il dolore...

martedì 24 luglio 2012

Non si può arginare un fiume




"Perché scrivi solo cose tristi?"

"Perché quando sono felice esco."


Luigi Tenco

.......

Oggi non è difficile: è impossibile.
Leggo e rileggo e fa sempre più male.
Le parole dicono "tanto" di più e i silenzi urlano.
Nessuno di loro è fine a stesso.
Arrivano dritto al cuore e lasceranno segni che non andranno più via.




Una via di fuga

Quando si tratta di star male, lo stomaco batte il capitano della Concordia, in quanto a vigliaccheria. Abbandona per primo la nave. Ma non posso dargli del tutto torto. È l'unico che ha una via di fuga, anche se solo apparente. Le emozioni si concentrano lì, lo circondano. E lui le rifiuta, troppo alto il prezzo da pagare per aver dato una possibilità al cuore di volare e alla mente di essere leggera.

Every teardrop is a waterfall

Quanta tristezza....
Ha allagato tutto: cuore, anima, testa. 
Nessuna "porta stagna" ad impedirne l'accesso.
Non funzionano più, sono rotte, non so più usarle, che ne so...
Ma, più semplicemente, quando la tristezza assume proporzioni così grandi, non conosce ostacoli.
Arriva e diventa padrona irrispettosa e prepotente.
Tutto a proprio uso e consumo...
Lascerà, solo quando deciderà di andarsene, solo macerie...




lunedì 23 luglio 2012

Perché non capirai mai...



Perché non capirai mai...
Ho tentato in mille modi.
Sempre sinceri.
Non hai accettato la dolcezza.
La semplicità.
Va bene cosi...
va bene cosi...

domenica 22 luglio 2012

Vampiri emotivi



Non credevo esistessero davvero, eppure ci sono e sono più prolifici che mai.
L'ho scoperto per caso, una ricerca per i disturbi della personalità e m'imbatto nei "Vampiri emotivi".
Uno scherzo? Se, magari! Esistono sul serio e possono provocare seri danni.
Chi sono i vampiri? Non morti che si nutrono di sangue fresco, più sono affamati, più sangue cercano, più ne bevono, più rendono deboli le loro vittime fino a dissanguarle del tutto per poi lasciarle moribonde, non morte anch'esse.
I vampiri emotivi sono la stessa cosa.
Ad attirarli è la linfa vitale della loro vittima.
Sorrisi, gioia di vivere, energia, intraprendenza, coraggio, aggressività, tutto ciò che è "vivo" li attira.
Provengono da situazioni (famiglia, mogli, mariti, genitori) stagnanti, che hanno perso (chissà se l'hanno mai avuta) questa linfa o, magari, ne hanno fatto razzia e cercano altrove.
Molto probabilmente sono anch'essi vittime trasformate in carnefici.
Proprio per questo motivo hanno bisogno di nutrirsi della gioia di vivere della propria vittima.
I vampiri non sono dei disadattati, anzi, sono carismatici, brillanti!
Arrivano sornioni, sinceramente colpiti e questo fa colpo sulla vittima, a tutti piacciono le lusinghe, sopratutto se sono sincere.
Un complimento, un sorriso, un modo di pensare che assomiglia al nostro, una proposta allettante, un "ciao" nel momento giusto, attira l'attenzione della vittima. Una persona empatica, che risponderà con il sorriso, sempre e sinceramente.
Pian piano si intensificherà il rapporto tra i due, basato sopratutto sul dialogo.
Il vampiro mira alla testa, non al cuore.
E una volta dentro, affiderà alla vittima i propri bisogni, che dapprima coincideranno, rivelando un vampiro simpatico, un amico attento, che farà il "dono" di aprirsi alla vittima, di affidarle una sua quotidianità sofferente e ricevere in cambio, comprensione.
Quando la vittima cercherà di più, legata ormai a filo doppio, il vampiro mostrerà le zanne.
Inizialmente ci saranno piccoli gesti, una risposta sgarbata, un saluto ignorato, poi inizieranno le critiche, le assenze, i "non posso", i sacrifici fatti per la vittima, che inconsapevolmente tenderà a giustificarlo, a rimediare ai suoi limiti, ad assumersi la colpa di questo rapporto, di promesse mai dette, quindi perchè dovrebbero essere mantenute?
"Atti che sono pieni di sostanza negativa, ma che, se denunciati, si svuotano di quella sostanza e diventano semplici mancanze di forma. Così noi, se ci siamo offesi, vuol dire che siamo formali, mentre lui, che è pratico e va al sodo, è una persona di sostanza."
La vittima, sarà sempre più stremata, dopo ogni richiesta di chiarimento, dopo ogni incontro, dopo ogni parola.
Il vampiro migliora e vive la sua esistenza, la vittima muore, con la consapevolezza di essere stata solo un oggetto.
Sono persone tossiche. Che non sanno cosa sia un rapporto umano. Qualsiasi rapporto.
Ma, come tutti i vampiri, anche lui è un mito, falso e senza consistenza.

"Anzi, si può dire che è tutto un punto debole, sebbene non faccia altro che ostentare il suo potere. Il primo dei suoi punti deboli consiste nel vivere nel mito di se stesso: rimprovera agli altri la loro scarsa aderenza alla realtà e poi, invece, cede in continuazione ai voli illusori della retorica di sé e del suo potere. Un Vampiro è sempre anche un mito, ma un mito falso, un mito senza fondamenta. E poiché dietro un falso mito si nasconde sempre una vergogna, non bisogna né temerlo né tantomeno assecondarlo, ma semplicemente inseguirlo, raggiungerlo e metterlo di fronte a se stesso, di fronte a uno specchio in cui lui (come i Vampiri della tradizione, che nello specchio non si riflettono) possa vedere riflesso il suo Nulla".

Non è facile e sembra un racconto fantasy, ma questa gente fa davvero danni seri.
Recidere un rapporto simile è difficilissimo, in quanto il vampiro farà sentire in colpa la vittima, puntando sulla delusione che provoca in lui.
Ma è un rapporto che deve essere reciso, anche se fa male, perchè la vittima è ormai "persa" per il suo vampiro, arrivando ad adottare stratagemmi vampireschi, che non le conferiscono dignità, avrà paura di essere lasciata da sola, ma è solo lei che può decidere.
Un bravo medico, può aiutarla in questo cammino.
Un cammino in cui dovrà fare un reset della sua mente, per riattivare quelle energie vitali, per eliminare il senso di colpa e per ritornare a vivere.







Gli stessi occhi


Questa è difficile, difficile veramente...
Perché un immagine che diventa vera non è cosa di tutti i giorni.
Ti ho immaginato dal primo momento in cui ho saputo della tua esistenza.
Ero troppo piccola per capire i perché, anche adesso non li ho assimilati per bene, ma una domanda mi tornava, prepotente, in mente: eri felice?
Chi ha, naturalmente, il proprio posto nel mondo, non crede che si può essere felici in altri modi.
E avevo paura, quando ti hanno strappato via, che tu potessi essere infelice.
Eri comunque una parte di me.
Egoisticamente non lo tolleravo, non lo tollero tutt'ora...
Ho capito che "naturale" è una parola usata solo dai giuristi e da chi è incapace di amare.
È passato il tempo, mi sono posta milioni di domande segrete, a volte ti dimenticavo, poi mi rimproveravo per averlo fatto.
Hai deciso tu di tornare e questo è stato giusto.
Dato che hanno deciso altri di portati via, almeno questo ti sia dovuto.
E l'immagine è diventata reale.
Ho saputo che sei stato felice.
È arrivato il giorno, saresti stato lì, nello stesso posto in cui c'ero anch'io.
È stato naturale riconoscerti, non avevo visi a cui attribuire il tuo, ma ti ho riconosciuto lo stesso.
È stato strano, senza ipocrisia non ti voglio un bene dell'anima, ma sono curiosa.
Che venga poi con il tempo l'avvicinarsi, che sia naturale.
Ho imparato a dare fiducia al tempo.
Abbiamo 32 anni di arretrati, ma nessun rancore, non posso portarlo perché sei stato felice. E questo mi basta, non do colpe, nessuno le ha. Si è seguito il cuore.
Non ci siamo parlati molto, troppa gente, troppe persone che dicevano di appartenenti, ma mai quanto me.
E questa differenza è marcata da un legame unico.
Tra tantissima gente, io e te abbiamo gli stessi occhi...solo io e te.

sabato 21 luglio 2012

Ti ricordi di me?

Ciao! Sono io, non mi riconosci? Strano, anzi no, impossibile! Guardami non sono cambiata poi così tanto. Un taglio di capelli diverso, un paio di chili che vanno e vengono, ma niente di più. Parlavamo per ore, ricordi? Della pioggia, bella da sentire, magari ad occhi chiusi in macchina, e bella da vedere, perché pulisce. Di profumi che ti entrano dentro, nella testa, e non scorderai mai più. Non ricordi il mio? Si è vero è buono, ma non ti evoca nulla? A me il tuo profumo fa riprovare sulla pelle emozioni enormi, anche se ora sono attutite dal tempo. Mi è capitato di sentirlo per caso, in una strada qualsiasi e di girarmi per vedere dov'eri. Ma non c'eri, se non nella mia mente. E la mia voce? Eppure ho letto tante cose per te: poesie, racconti, lettere, comunicati. Guardami. Grazie, so di avere degli occhi molto belli...sono un dono genetico della mia mamma... Mi dici che ti ricordano qualcosa? Si, ti ricordano una persona che li teneva fissi su di te, adoranti e pieni di entusiasmo. Sono ritornati quelli di allora, ma il soggetto è cambiato. Si sono riaccesi di nuovo, dopo un lungo periodo di blackout. Cosa è successo? Ma sai che sei strano? Hai preso una botta in testa durante tutto questo tempo? Li avevo spenti, no, non è esatto, me li hanno spenti. In realtà mi hanno spenta tutta, ma erano i miei occhi a far da vetrina a tutto. Chi è stato? Sei sicuro di volerlo sapere? Sicuro sicuro? Sei stato tu. Sei stato percorso da un brivido? Anche a me capita la stessa cosa. Adesso é solo uno, magari di paura, ma erano convulsioni un po' di tempo fa. Erano spasmi dolorosi, che soffocavano l'aria nei polmoni, che gelavano il sangue e che mi hanno portato in un buio perenne. Si, ora ti viene in mente qualcosa... Un senso di colpa? Appena appena percepito, perché tu non hai infranto promesse mai fatte. Eri ligio al dovere, tu. Costruivi solo oasi di parole sicure, in cui una volta dentro non si esce più. E una volta dentro, l'oasi non era più così sicura, perché non eri lì, eri altrove. A ricoprire un ruolo istituzionale. E l'oasi è diventata parte del deserto e io lì a morire di sete. Ogni tanto una goccia, scappata dal temporale benefico che scatenavi altrove. Tu mi hai guardata ma non mi hai mai vista. Nei miei occhi adoranti vedevi la tua immagine. Ti sei riconosciuto nel mio profumo, ma non hai capito che era una casa per te, solo che ti apparteneva quasi di diritto, peccato che fosse il mio. Per mesi non ho riconosciuto la mia intelligenza. Chissà dov'era finita, scappata. Poi ho deciso di non chiedere più gocce per placare la sete. Mi sono ritrovata senza energia per chiedere ancora. E sono diventata parte anch'io del deserto. Per mesi e mesi. Anche se hai fatto di tutto per attribuire a me quest'aridità. Il tuo orgoglio ferito. Ma cosa poteva più darti una pianta morta? E poi è arrivato una tempesta. Una rarità nel deserto. Quasi un evento unico. Ha distrutto tutto. Non ti è giunta la notizia? Strano, tu che sei sempre informato sui fatti! Vabbè, ha distrutto tutto, anche me. Ho creduto che fosse la fine. Ho quasi provato sollievo. E poi? E poi ho riaperto gli occhi. Adesso mi vedi, vero? Be', anch'io.

giovedì 19 luglio 2012

A volte tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono paracaduti...

In a  haze, a stormy haze
I'll be round, I'll be loving you always
Always
Here I am and I take my time
Here I am and I wait in line always
Always

LA MAFIA E' UNA MONTAGNA DI MERDA








19 luglio 1992-19 luglio 2012


Paolo Borsellino


Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio)

Agostino Catalano

Vincenzo Li Muli

Walter Eddie Cosina


Claudio Traina



"La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità." 
Paolo Borsellino 


Bentornata







Dopo 9 mesi, bentornata Rossella!

mercoledì 18 luglio 2012

Dallo stesso punto

Con la voce dolce e tranquilla
censurando cominci,
promulghi leggi
e come un politico
prometti e detti condizioni,
le tue,
rivendichi il diritto all’informazione della notizia,
la mia!  
Desideroso attendi con l’anima in pace,
ma non avrai l’ultima news, e ti mostrerai offeso,
tradito, perché tu, nel giusto da sempre!
Ti vedi e non vedi me;
ferma ed esposta sulla linea di partenza,
dal punto esatto in cui mi costringi.
 Ricomincio!

 Assunta Spedicato

martedì 17 luglio 2012

"E lei si sentiva strana dentro, soprattutto all’altezza dello stomaco, irritato da emozioni complicate, tristezza, rabbia e qualcos’altro a cui non avrebbe saputo dare un nome, ma che faceva più male di tutto."


Jeffrey Eugenides


AAA cercasi stomaco!!!


Il mio è troppo andato...



La canzone di Grisostomo




La disperata canzone dell’infelice pastore

« Poichè brami, o crudele, che vada di bocca in bocca e d’uno in altro paese l’eccesso del tuo acerbo rigore,
« Farò che lo stesso inferno comunichi al tristo mio petto un suon di dolore, che muti l’accento solito della mia voce.
« E pari al desiderio che ho di far conoscere il mio dolore e l’opere tue, sarà l’accento della mia voce spaventevole, alla quale per maggior tormento seguiteranno anche i brani delle mie viscere.
« Ascolta, pertanto, e presta attento orecchio al suono, non già armonioso, ma aspro, che dal fondo del tristo petto, mosso da cupo disinganno, si esala per mio giusto sollievo e a tua confusione.
« Così il ruggir del leone, lo spaventoso ululare del lupo, il fischio terribile dello squamoso serpente, l’orrendo grido di qualche mostro, il malauguroso gra chiare della cornacchia, il rombo del vento che agita il mare, l’implacabile muggito del toro atterrato, il gemito lamentevole della vedova tortorella, il sinistro canto del gufo, e i tristi suoni di tutta la negra falange infernale,
« Escano fuori con la mia anima dolente commisti fra loro in tal suono, che tutti i sentimenti ne rimangano confusi: poichè a far conoscere l’affanno che mi strazia, ho bisogno d’insoliti modi.
« A questi suoni così misti e confusi non faranno eco nè le dorate sabbie del Tago, nè gli uliveti del famoso Beti; bensì sulla cima delle, alte rocce e nei profondi burroni si affonderanno i miei lamenti, con morta lingua, ma con vive parole; « Ovvero, in oscure valli o per aride piagge prive di ogni umana traccia, e dove il sole non mostrò mai la sua luce, o fra la velenosa moltitudine di fiere che vivono nelle sterminate pianure. « E mentre pei selvaggi deserti l’eco ripeterà i miei affanni e il tuo rigore, che non ha pari nel mondo, per qualche mercede alla breve mia vita s’andran diffondendo su tutta quanta la terra.
« Il disprezzo uccide; il sospetto, o vero o falso, stanca ed abbatte la pazienza; la gelosia uccide crudelmente, una lunga assenza è una gran pena, e contro il timore dell’oblio non vale nessuna speranza di miglior destino.
« In tutto questo è certa e inevitabile morte; ma io (inaudito prodigio!), io vivo geloso, disprezzato, assente e certo di quei sospetti che mi uccidono, e nell’oblio si ravviva il mio fuoco
« E in mezzo a così gran numero di tormenti, non giunge il mio sguardo a vedere neppur l’ombra della speranza; nè io, disperato, me ne do alcun pensiero: anzi, per viver sempre nel mio dolore, giuro di tenermi sempre lontano da lei.
« Potrebbe mai l’uomo, sperare e temere nel tempo stesso? o sarebbe ragionevole sperare, quando le cagioni di temere sono più che mai certe?
« Quando la dura gelosia mi sta dinanzi, potrei io forse chiudere gli occhi, se la vedo attraverso a mille ferite aperte nell’anima mia? « Chi non aprirebbe le porte alla disperazione quando vede apertamente l’indifferenza altrui, e i sospetti (oh, amaro convincimento!) convertiti in fatti veri, e la limpida verità cambiata in menzogna?
« 0 gelosia, fiera tiranna del regno d’amore, armami il braccio di un ferro; dammi, o disprezzo, una corda.
Ma, oìmè! che con crudele vittoria la vostra rimembranza supera il mio patimento.
« Ora finalmente io muoio, e per non avere alcuna speranza di felicità nè in vita nè in morte, voglio persistere ne’ miei pensieri.
« Dirò che non s’inganna chiunque ben ama, e che è libera più delle altre quell’anima che è più schiava d’amore. o che la mia costante nemica ha l’anima bella al pari del corpo; che la sua indifferenza è colpa mia, e che Amore mantiene in pace il suo regno per mezzo dei mali a cui ci sottopone.
« E in questo pensiero, affrettando con un duro laccio il miserando passo a cui mi ha condotto la sua indifferenza, affiderò al vento il mio corpo e la mia anima, senz’alloro o palma di gloria avvenire.
« E tu, che con tanta crudeltà rendi a tutti palese la cagione che mi sforza a gettar in tal modo l’odiosa mia vita,
Poichè questa profonda piaga del mio cuore ti mostra apertamente com’io mi offro lieto a’ tuoi colpi;
« Se mai per caso tu mi giudichi degno che il chiaro cielo de’ tuoi begli occhi si turbi per la mia morte, non far che ciò accadata te ne prego: non cerco nessun compenso per queste spoglie dell’anima mia.
«Anzi, nel funesto momento il tuo riso faccia conoscere che tu ti rallegri della mia morte. Se non che è troppo ingenuo darti questo consiglio, poichè so che ti fai un vanto affrettare la fine della mia vita.
« Sorga, dunque,Tantalo dal profondo abisso colla sua sete, sorga Sisifo coll’immane peso del suo macigno, Tizio conduca il suo avvoltoio, nè Issione manchi colla sua ruota, nè le cinquanta sorelle intente alla loro perpetua fatica;
« E tutti insieme riversino il loro mortale supplizio nel mio petto, e con bassa voce (se è permesso a chi muor disperato) cantino triste esequie e dolorose a questo mio corpo, a cui sarà negato anche il mortorio.
« E il triforme custode dell’inferno, con mille altre chimere e mille mostri, facciano loro un doloroso accompagnamento; perchè non mi pare che altra pompa si addice più di questa a chi muore per amore.
« E tu, disperata canzone, non, prorompere in pianto abbandonando la mia lugubre compagnia; anzi, poichè la cagione che ti diè vita dalla mia sventura aumenta la sua felicità, fa di non esser trista nemmeno nella sepoltura».

Miguel de Cervantes - Don Chisciotte della Mancia

lunedì 16 luglio 2012


Hurt
(ferito)


I hurt myself today,
(Oggi mi sono ferito da solo,)
to see if i still feel,
(Per vedere se ero ancora in grado di sentire,)
I focus on the pain,
(Mi sono concentrato sul dolore,)
the only thing that’s real,
(la sola cosa reale,)
The needle tears a hole,
(l’ago fa un buco)
the old familiar sting,
(la vecchia familiare puntura)
try to kill it all away,
(che cerca di eliminare ogni cosa)
but I remember everything,
(ma io ricordo tutto,)
what have I become,
(Cosa sono diventato?)
my sweetest friend,
(mio dolce amico)
everyone i know,
(Tutti quelli che conosco)
goes away in the end,
(sono andati via alla fine)
and you could have it all,
(e potresti avere tutto)
my empire of dirt,
(il mio impero di fango)
I will let you down,
(Ti abbandonerò)
I will make you hurt,
(Ti farò star male)
I wear this crown of thorns,
(Ho portato questa corona di spine)
upon my liars chair,
(sulla sedia di coloro che mi mentono)
full of broken thoughts,
(pieno di pensieri interrotti)
I cannot repair,
(che non posso riparare)
beneath the stains of time,
(sotto le macchie del tempo)
the feelings dissapear,
(i sentimenti scompaiono)
you are someone else,
(tu sei qualcun altro)
I am still right here,
(Sono ancora qui)
What have I become,
(Cosa sono diventato?)
my sweetest friend,
(il mio più caro amico)
everyone I know,
(tutti quelli che conosco)
goes away in the end,
(sono andati via alla fine)
and you could have it all,
(e potresti averlo tutto)
my empire of dirt,
(il mio impero di fango)
I will let you down,
(Ti porterò in basso)
I will make you hurt,
(voglio farti male)
if I could start again,
(Se potessi ricominciare)
a million miles away,
(a un milione di miglia da qui,)
I will keep myself,
(mi controllerei,)
I would find a way
(troverei un modo.)

Le favole dovrebbero iniziare da un castello distrutto e anzi, più che una principessa, la protagonista dovrebbe essere una guerriera...
Le favole sono una speranza e una speranza è un nuovo inizio.
Un nuovo inizio ha nuove fondamenta...
Possiamo passare a ristrutturare il castello anche tutta la vita, piccoli o grandi ritocchi, cambi, spostamenti.
Ma, quando le fondamenta sono state compromesse, a nulla servirà, imbiancare, carteggiare, tappezzare.
Solo a ritardare l'inevitabile.
Si deve buttare a terra tutto, far leva sulla rabbia e il dolore e contribuire a distruggere quello che è rimasto.
No, non è facile, "parlare è arte leggera"; quando ci si rende conto delle macerie, l'istinto porta a scegliere quella che sembra essere l'unica via possibile: la fine totale.
Se riusciamo a trovare "respiro" per una frazione di secondo, accettiamo il regalo del tempo che è insieme una speranza e un dolore, ma è un inizio.

Sogno di pioggia


Cani morti

Un mio amico definiva "cani morti", le sensazioni che ci assalgono, quando, una canzone, una parola, un odore, un colore, un viso, spuntano fuori dal nulla e ci riconducono a ciò che amiamo.
Ed ecco che lo stomaco si contrae, il cuore  prima manca un colpo e poi lo recupera con gli interessi, il panico e la voglia di scappare ci assalgono, proprio come quando, all'improvviso, si vedono cani morti.





domenica 15 luglio 2012

Disperatamente cerco

E questa sera è più difficile e pesante delle altre. Sarà che la parola addio inizia ad avere un peso e un senso...e mi fa paura. Perché significherebbe che tutto quello che è stato, non ha avuto valore, è stato puro nulla. Anche questa sofferenza. Solo parole vuote, alle quali, nonostante tutto, resto aggrappata disperatamente... Fuori l'estate avanza con prepotenza, la musica, i profumi, i colori, le voci allegre. Ci sei anche tu, vivo e senza sensi di colpa. Perché ti vedo passare, quando proprio non posso evitarlo. Sorridi, saluti, stringi mani...ma io sono fatta d'aria. Tu vivi, ma io agonizzo lentamente. Io dentro ho l'inverno. L'ulutato del vento e le raffiche di pioggia coprono la disperazione di un'anima lacerata. Che immagine melodrammatica e patetica. Peccato che sia tutto vero. Invece di piangere con il  caldo e la vita intorno, vorrei piangere con la pioggia...per evitare questo spettacolo indegno. Non  ho più il controllo delle mie emozioni. Soffocate per tanto tempo, hanno rotto gli argini. Perché non si muore mai all'apice del dolore? Meno che mai all'apice del dolore dell'anima?
"C'è differenza tra l'essere vuoti e l'essere stati svuotati"
Come si descrivono i sospiri?



150 anni fa nasceva Klimt

Blog nato per nessun tipo di gioco o curiosità...nato per dare una voce ad una nebbia e ad una tempesta che si agitano dentro...
Senza ipocrisie, senza pretese, sgrammaticato anche nel nome, senza capo ne coda...

sabato 14 luglio 2012