domenica 15 luglio 2012

Disperatamente cerco

E questa sera è più difficile e pesante delle altre. Sarà che la parola addio inizia ad avere un peso e un senso...e mi fa paura. Perché significherebbe che tutto quello che è stato, non ha avuto valore, è stato puro nulla. Anche questa sofferenza. Solo parole vuote, alle quali, nonostante tutto, resto aggrappata disperatamente... Fuori l'estate avanza con prepotenza, la musica, i profumi, i colori, le voci allegre. Ci sei anche tu, vivo e senza sensi di colpa. Perché ti vedo passare, quando proprio non posso evitarlo. Sorridi, saluti, stringi mani...ma io sono fatta d'aria. Tu vivi, ma io agonizzo lentamente. Io dentro ho l'inverno. L'ulutato del vento e le raffiche di pioggia coprono la disperazione di un'anima lacerata. Che immagine melodrammatica e patetica. Peccato che sia tutto vero. Invece di piangere con il  caldo e la vita intorno, vorrei piangere con la pioggia...per evitare questo spettacolo indegno. Non  ho più il controllo delle mie emozioni. Soffocate per tanto tempo, hanno rotto gli argini. Perché non si muore mai all'apice del dolore? Meno che mai all'apice del dolore dell'anima?

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